PARCO SOLARE SUD
Bagnara (Rc)
2010
Client:
Regione Calabria – Assessorato Urbanistica e Governo del Territorio
Project status:
Competition
Solar Park
A section of decommissioned highway converted into a linear park.
The project reinterprets the sense of this place. The infrastructure, originally created for high speed, changes gear, and is rethought in relation to the slow pace of the person on foot. It is no longer something which connects two places, but a place for tourism or science, strongly connected to the land through a network of cycling, pedestrian and car paths which link the park to the local centres, for which it can be an engine of development.
The park introduces new modes in which to perceive the landscape (from a view which is total, continuous, widened and in rapid movement, to one which generates a narrative of landscape, guiding the observations of the visitor). The route provides multiple visual experiences, from total vision to partial, from points where the landscape is not seen to others in which it is reaffirmed, and where a view is framed or the viewpoint widens.
The interventions involve themes of greenery (conversion of the old highway into a park; allowing nature to overrun the tarmac), of pathways (integration of movement on foot, by bicycle or by car), of appliances for producing and storing renewable and eco-sustainable energy (introduction of photoelectric collectors integrated into the shaded areas which cover the open air sections of the highway and car park, and wind turbines installed on the bridges) and of equipment (research laboratories and refreshment areas are concentrated in the tunnels where a large bridge element keeps the path at street level).
The open spaces and incisions made during the construction of the highway have irreversibly marked the land. In a place of large open spaces, terracing and extensive surfaces of asphalt and stone, excavations and movement of earth, which have altered the environmental equilibrium, the project intends to repair these spaces, to restore the ecological and morphological continuity, substituting impermeable surfaces with material that is permeable and ecologically compatible
L’infrastruttura, nata per l’alta velocità, cambia marcia, è ripensata in relazione al tempo lento del pedone. Non più un collegamento ma un luogo per il soggiorno a vocazione turistica e scientifica, strettamente innervato nel territorio attraverso una rete di percorsi ciclo-pedonali e carrabili che lo legano alle piccole realtà dei centri locali, per le quali potrà essere volano di sviluppo.
Si introducono nuove modalità di percezione del paesaggio (da una visione totale, continua, dilatata, in rapido movimento ad una in cui l’articolazione del percorso genera una narrazione paesaggistica, guida l’osservazione del visitatore. Il percorso attraversa una successione di molteplici esperienze percettive dalla visione totale a quella parziale, da punti in cui si esclude il paesaggio ad altri in cui lo si riconquista, da dove si inquadra una vista a dove lo sguardo si allarga.
Gli interventi affrontano il tema del verde (riconversione della sede stradale in giardino: l’asfalto viene aggredito dalla natura), dei percorsi ( integrazione tra la mobilità pedonale, ciclabile e meccanizzata), dei dispositivi per la produzione e lo stoccaggio di energia rinnovabile ed ecosostenibile (introduzione di collettori fotovoltaici integrati negli elementi ombreggianti che ricoprono i tratti a cielo aperto dell’autostrada e dei parcheggi, di generatori eolici installati sui ponti), delle attrezzature (i laboratori di ricerca e i punti di ristoro si concentrano nelle gallerie dove si introduce un grande elemento ponte che li accoglie, mantenendo la continuità del percorso a quota strada.
I vuoti, le incisioni, le opere realizzate per la logistica dei cantieri durante la costruzione di questo tratto autostradale, hanno irreversibilmente segnato il territorio. In presenza dei grandi piazzali, dei terrazzamenti, delle estese superfici di asfalto o pietrisco, degli scavi, dei riporti di terra, che hanno alterato l’equilibrio ambientale si intende ricucire i vuoti, ripristinare le continuità ecologiche e morfologiche, sostituire le superfici impermeabili con materiali permeabili ed ecocompatibili.
Credits:
Team
SM-arch